HOME PAGE
 
 CHI E PERCHE'
 
 INTERVENTI
 
 DOCUMENTI
         - noi e l'Europa
         - dall'Italia
         - dalla stampa
         - oltre la musica
            (documenti e articoli
             d'interesse generale)
         - appuntamenti
 
 DIDATTICA
 
 RISORSE
 
 ARCHIVIO
 
 MAPPA
 
ASSOCIAZIONE PER L'ABOLIZIONE DEL SOLFEGGIO PARLATO
L'alta formazione musicale in Italia

Quaderni

Pop/Rock un anno dopo
Un quaderno di conversazioni

 

Vincenzo De Vivo

con Sergio Lattes


Vincenzo De Vivo, organizzatore musicale, ha diretto diversi teatri europei e istituzioni formative nel campo del teatro lirico.

****************

Il Pop/Rock nei Conservatori. Cominciamo da dove preferisci.

Chi si rivolge a un Conservatorio in cerca di una formazione accademica - anche per affrontare un genere che ha normalmente un iter formativo assolutamente antiaccademico - credo debba affrontare la materia specifica come un campo di specializzazione, dopo aver seguito studi e metodologie che formano il musicista tout court. Deve cioè seguire studi che gli diano gli strumenti per analizzare e suonare la musica, quale essa sia. Dopo viene la scelta di un genere in cui specializzarsi. Perciò mi lascia molto perplesso l’istituzione di un percorso che non condivida buona parte della formazione con tutti gli altri percorsi del Conservatorio.


Per verità, dal punto di vista formale il piano di studi formulato dal Miur per il corso accademico Pop/Rock non è diverso dagli altri percorsi più o meno tradizionali. Semmai quello che fa la differenza sono le scelte culturali, nel senso che sono condivise con gli altri percorsi solo le discipline Teoria, ritmica e percezione e Storia della musica. Che se considerate come studi di base sono ben poco come condivisione con gli altri percorsi.

Non mi sembra sufficiente. Se vuoi semplicemente imparare il Pop e il Rock puoi scegliere fra molte scuole private. E probabilmente in Conservatorio faresti molte cose che non ti serviranno. E, ancora, non è detto che i Conservatori rappresentino la condizione migliore come spazi e come attrezzature.

Se invece voi fare uno studio di tipo accademico il tuo bagaglio dev’essere un altro. Devi avere la stessa base di conoscenza e di pratica musicale da cui partono quelli che si occupano di altri generi.

Per farne una metafora: se vuoi occuparti di dialetto o di dialetti a livello universitario non puoi prescindere dalla conoscenza della grammatica, della sintassi e della letteratura della lingua, oltre a quelle del dialetto di cui ti vuoi occupare. Se invece ti interessa semplicemente affinare il tuo dialetto per poter scrivere, che so, un sonetto in romanesco, lo puoi fare in un altro contesto.


Forse la domanda centrale da porsi è se il canone classico debba considerarsi elemento fondativo della formazione di un musicista, o se sia un genere fra gli altri.

Sono per la prima risposta, soprattutto in una istituzione pubblica. Se vai in Conservatorio, la formazione specifica deve poggiare su una competenza musicale globale. Non si tratta semplicemente di superare un esame di Storia della musica. Si tratta invece di conoscere concretamente il linguaggio della musica occidentale, e le diverse declinazioni di questo linguaggio attraverso le epoche e attraverso i generi.

Faccio qui un altro esempio: se tutti i pittori astrattisti sono nati come figurativi, significa che anche per fare il pittore astratto devi possedere il canone classico, che è quello figurativo: se non altro, per poterlo negare.

Tornando al discorso iniziale non vedo scandalo se il Conservatorio fa un corso accademico su un genere antiaccademico. Significa però innestare la pratica e l’analisi di un genere antiaccademico su una conoscenza della musica più ampia – come fenomeno culturale e come fenomeno tecnico. Quindi comprendendo anche la pratica di uno strumento “classico”, con il suo repertorio storico. E magari la pratica di uno strumento, come il pianoforte, che sia funzionale all’analisi.


In conclusione si potrebbe dire che il musicista è uno solo?

E’ colui che, all’interno di una tecnica, ha ricevuto gli strumenti per poter analizzare e mettere in pratica qualsiasi tipo di scrittura.


Febbraio 2019

 

torna al Quaderno Pop/Rock

torna a Didattica

torna alla home page 

facebook

contatti: team@aasp.it