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Nasce la "Conferenza dei docenti dei Conservatori"

 

E' in rete da qualche settimana il sito della "Conferenza dei docenti dei Conservatori di musica italiani". L'iniziativa nasce evidentemente dall'intento di affiancare alle "Conferenze" esistenti (quella dei direttori, quella dei presidenti, quelle degli studenti) una rappresentanza dei docenti. Una rappresentanza che vuole essere altra cosa da quelle sindacali.

Il sito si avvale di una struttura tecnica piuttosto robusta. Ha una doppia serie di menù: al top, "home/chi siamo/docenti/gruppi/attività/redazione", sotto "notizie/didattica/produzione/ricerca/statistiche/normativa", e questa descrizione dice qualcosa delle intenzioni, giustamente ambiziose, del gruppo che lo promuove.

Il quale è costituito, come recita il menu "redazione", da Candida Felici, Bruno Dal Bon e Renato Principe, docenti rispettivamente a Pavia, Como e Novara. I loro intendimenti si trovano nel "chi siamo", dove insieme con il segno del loro slancio e di qualche enfasi si trovano elencati problemi ben concreti, dai Bienni tuttora sperimentali al reclutamento, alla governance, alla valutazione, all'assenza del terzo livello. Così come il precariato, la questione delle 2 fasce, e quella che viene chiamata "la questione abilmente sottaciuta della futura geografia delle istituzioni", cioè la distribuzione territoriale del sistema, su cui proprio recentemente il ministro Giannini ha annunciato novità di non poco conto (se mai saranno attuate).

Ancora nel "chi siamo", l'aspirazione a una forma di rappresentanza "che oggi sembra pericolosamente assente", pensiamo d'intendere una rappresentanza schiettamente professionale. E uno spazio che "non si riduca a mero conversatorio" (nb: non conservatorio) ma che si disponga alla nascita di un vero e proprio organismo rappresentativo.

Muovendo in questa direzione, una parte del sito è organizzata come un social. C'è l'elenco di tutti gli iscritti registrati (345 al momento della redazione di questa nota, e crescono rapidamente), con il profilo di ciascuno, gli "amici", i messaggi, le notifiche e tutto ciò che è familiare a chi frequenta Facebook e gli altri strumenti social. E c'è naturalmente la pagina FB.

Occorrerà un po' di tempo per capire se obiettivi che sono appunto ambiziosi saranno raggiungibili. Per ora è certamente un sasso nello stagno: un tentativo di creare partecipazione e discussione in un mondo dove l'una e l'altra non abbondano. Occorrerà anche comprendere se partecipazione e discussione supereranno il recinto di autoreferenzialità che caratterizza un comparto docente piccolo e tradizionalmente "separato" nelle proprie specificità. E, infine, se l'una e l'altra supereranno l'attuale diffusa tendenza a una comunicazione esclusivamente iperbreve e icastica. I sistemi complessi non stanno in 140 caratteri, e perfino l'Afam, nel suo piccolo, è un sistema complesso.
 

 aprile 2016                                                                                 pagina Facebook

 

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