Dove va l'alta formazione musicale?
Conversazioni sullo stato del processo di riforma, l'equipollenza dei
titoli, l'ingresso nell'Afam di Accademie private e civiche.
E il punto di vista degli altri: le buone ragioni per entrare, e per non
entrare nell'Afam.
Sulla
scena dell'alta formazione, a quasi 13 anni dall'inizio del processo di riforma
ancora incompleto, sono comparsi due nuovi attori. Uno è il ddl 1693 (>scheda) approvato dal Senato nel
novembre 2011, e non ancora discusso alla Camera, che prevede (fra l'altro) una
serie di equipollenze dei titoli Afam con quelli universitari, e conferisce ai
"vecchi" diplomi il valore di titoli di secondo livello. Che ha provocato una
serie di dissensi dei quali si trova ampia testimonianza negli interventi che
seguono.
Il secondo nuovo "attore" è l'arrivo
- che ad oggi viene dato per imminente - di un gruppo di istituzioni comunali o
private nel sistema dell'alta formazione, come già è avvenuto per Siena Jazz e
per l'Istituto Europeo del Design. Questa prospettiva genera un forte
discussione, della quale pure si trova traccia negli interventi.
Abbiamo
chiesto le loro opinioni ad alcuni protagonisti, compresi alcuni dei "non statali".
marzo/settembre 2012
All'ultimo regolamento
Colloquio con Bruno Carioti, direttore all'Aquila e presidente
della Conferenza dei direttori
Purchè si competa ad armi pari
Colloquio con Paolo Biordi, direttore a Firenze
Primo, la professione
Colloquio con Donatella Pieri, direttore a Bologna
Nonostante tutto, ci credo ancora
Colloquio con Claudio Proietti, direttore a Genova
Superare i particolarismi, fare rete per un unico "ecosistema musicale"
Colloquio con Andrea Melis, direttore della Civica Scuola di
Musica di Milano
Le ragioni per entrare, e quelle per non entrare
nell'Afam
Colloquio con Luisa Vinci e Nadia Nigris, direttore e
vicedirettore generale
dell'Accademia del Teatro alla Scala
Lo stato dell'opera
Conversazione con Paolo Rotili, direttore a Latina da novembre
2012
I Conservatori, l’Italia,
l’Europa: qualche cifra, e qualche proposta
di Paolo
Troncon, direttore a Castelfranco Veneto, presidente del Consorzio dei
Conservatori del Veneto
Gli interventi del 2013:
Un punto di vista "tedesco"
Colloquio con Francesco Di Lernia, direttore
a Foggia
Quale musicista, quale modello di formazione
Colloquio con Enrico Pisa, direttore a Vicenza
L'ottimismo della ragione
Colloquio con Flora Gagliardi, direttore a Firenze
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