Una
ricerca sugli Italiani e la pratica musicale
Fra il 27 febbraio e il 2 marzo 1998, su commissione di
Dismamusica - l'Associazione italiana dei costruttori, distributori e
venditori di strumenti musicali - l'Istituto per gli studi sulla pubblica
opinione (ISPO), diretto da Renato Mannheimer, eseguì un sondaggio sugli
atteggiamenti degli Italiani nei confronti della pratica musicale.
Le risultanze del sondaggio e le relative valutazioni furono
pubblicate l'8 maggio di quell'anno, in occasione della Fiera di Rimini. Il
documento è intitolato I giovani e gli strumenti musicali ma il
campione, come vi si legge, è "rappresentativo della popolazione italiana con
più di 5 anni d'età" (quindi oltre i 64 anni, cfr. pag 28), e l'oggetto è
appunto "l'analisi degli atteggiamenti degli Italiani - la percezione, la
motivazione ed il vissuto - nei confronti della pratica musicale, con
particolare attenzione a chi non si è mai avvicinato ad uno strumento, o se ne è
allontanato".
Nonostante il tempo passato - oltre 20 anni - la ricerca
presenta tuttora motivi d'interesse. Intanto perchè ricerche di questo tipo,
fatte con metodologie rigorose su campione rappresentativo, non sono frequenti.
In secondo luogo perchè ne escono risultati, sotto vari aspetti, non ovvi. E non
c'è ragione di credere che nel tempo intercorso abbiamo perso di validità.
Per esempio, il fatto che suoni uno strumento musicale il 40%
della popolazione compresa fra i 10 e i 17 anni (quindi ben oltre la media
inferiore). O il fatto che il 62% della fascia 14-17 suoni o abbia suonato, e
che nella stessa fascia d'età (che è quella successiva alla scuola media
inferiore) ci sia il maggiore tasso di abbandono della pratica musicale. O,
ancora, che il tasso di abbandono sia molto più elevato fra coloro che si sono
avvicinati alla musica su incoraggiamento di un insegnante di musica, e molto
più basso fra coloro che vi si sono avvicinati "facendo tutto da sè".
Quest'ultima osservazione suggerisce, a nostro parere, che i
non-abbandonanti (che hanno cominciato facendo tutto da sè) coltivino
prevalentemente generi di musica "non-colta", che più agevolmente consentono un
approccio autodidattico.
Siamo grati a Disma Musica che ci ha messo a
conoscenza della ricerca e ne ha autorizzato la ripubblicazione.
(s.l.)
Aprile 2019
La ricerca
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