Giornata
di studio: Il Conservatorio e l'imminente attivazione dei Licei musicali
Conservatorio "G. Puccini" di La Spezia, 19 settembre 2009
Il documento
approvato dai partecipanti
Premessa
Il Conservatorio,
sulla base di quanto stabilito dalla legge 508 e successive modificazioni e
decreti applicativi, è un’Istituzione che, analogamente al sistema
dell’Università e a quello della Formazione Integrata Superiore, accoglie
primariamente gli studenti della fascia post secondaria, nei corsi di I e II
livello, nonché nei corsi di specializzazione, di formazione alla ricerca e di
perfezionamento o master.
Il Conservatorio
è quindi principalmente ed essenzialmente sede primaria di alta formazione, di
specializzazione e di ricerca nel settore musicale e svolge correlate attività
di produzione. A tal proposito si ritiene che solo la completa emanazione delle
norme applicative della legge 508 permetterebbe ai Conservatori di esprimere al
meglio le proprie potenzialità relative sia alla formazione che alla produzione
artistica e alla ricerca, potenzialità che attualmente trovano difficoltà ad
emergere data la situazione permanente di incertezza normativa che costringe il
Conservatorio a mantenere i corsi del vecchio ordinamento e ad attivare corsi di
formazione musicale di base. Il definitivo riordino delle istituzioni AFAM
permetterebbe inoltre a queste ultime di interagire su un piano di chiarezza
normativa ed ordinamentale con il futuro Liceo musicale e coreutico.
In relazione alle
norme di riordino del settore secondario, si ritiene necessario mantenere una
visione sistematica dell’insieme delle diverse fasi dello specifico percorso
formativo musicale, favorendo interazioni e connessioni sul piano degli
ordinamenti degli studi, valorizzando a tal fine l’esperienza consolidata di
quelle Istituzioni (tra cui anche alcuni Conservatori) che in questi anni hanno
attuato numerose sperimentazioni.
Si ritiene
inoltre che, oltre alla attenzione data alle Scuole Medie a Indirizzo Musicale
(SMIM) e al Liceo musicale e coreutico, vada potenziata la formazione musicale
per tutti gli studenti anche nelle altre scuole di ogni ordine e grado,
prevedendo adeguate convenzioni del Conservatorio con gli Istituti superiori.
Per la piena
attuazione della legge 508 e per il riordino del settore secondario, in
particolar modo per l’attivazione del Liceo musicale e coreutico, è necessario
prevedere adeguati finanziamenti, senza i quali si mette a repentaglio l’avvio e
il buon funzionamento delle Istituzioni.
Osservazioni
Sulla base di
quanto sopra espresso e in relazione allo “Schema di regolamento recante
Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei” del
giugno 2009, evidenziamo di seguito alcuni aspetti problematici.
1) Riteniamo
opportuno che il Ministero porti a conoscenza degli operatori del settore le
valutazioni fatte sulle numerose sperimentazioni musicali in ambito liceale
avviate fin dagli anni settanta, affinché si capiscano le premesse che hanno
ispirato, nello specifico del Liceo coreutico e musicale, l’assetto proposto
nello Schema di Regolamento.
2) Lo schema del
Ministero stabilisce che in prima applicazione vengano attivate non più di 40
sezioni musicali e 10 sezioni coreutiche su tutto il territorio nazionale (art.
13, comma 4). Non è chiaro da quali criteri nasca questo numero, visto che
comunque non ci dovranno essere oneri aggiuntivi per lo Stato, ma ci si chiede
se il numero possa essere ridefinito a livello nazionale nell’ambito della
conferenza Stato-Regioni e quali saranno i criteri per l’individuazione delle
sedi. A tal fine sembrerebbe opportuno valutare la presenza sul territorio di un
certo numero di SMIM e di Istituzioni AFAM onde garantire la completezza
territoriale del percorso formativo.
3) Quando lo
Schema parla di istituire un Liceo musicale e coreutico cosa si intende dal
punto di vista giuridico-amministrativo? Si intende che un Liceo musicale e
coreutico può essere istituito potenzialmente nella stessa sede di un qualunque
Istituto di Istruzione superiore? E’ in questo senso che già nel D.legs. 226 del
2005 si parlava di “Polo formativo”?
4)
Nell’art 13, comma 9 dello schema si afferma che le “Indicazioni nazionali
riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento declinati secondo
conoscenze, abilità e competenze” verranno definiti con “successivi decreti del
Ministro”. Si ritiene indispensabile che tali indicazioni siano chiarite
contestualmente al piano di studi, evitando il nocivo e improduttivo sistema
delle emanazioni a cascata. Come è possibile, infatti, definire un piano di
studi orario senza definire contenuti e obiettivi delle varie discipline? In
base a quali criteri, ad esempio, assegnare 66 ore annuali alla disciplina Nuove
tecnologie e 33 ore a Storia della musica? Se il corso di “Esecuzione e
interpretazione” dovesse prevedere la pratica di uno Strumento principale e uno
secondario – come indicato nel decreto 226 del 17/10/2005 all. C – non sarebbe
necessario definirlo contestualmente anche per le problematiche organizzative ed
economiche che comporta?
5) Considerata la
necessità di attivare nuovi insegnamenti nell’area musicale, così come previsto
dal piano di studi allegato allo Schema di regolamento, e in relazione
all’istituzione delle nuove classi di concorso, si pone il problema
dell’immediata attivazione, nei Conservatori, di specifici percorsi abilitanti.
Anche in questo caso è importante che i decreti di cui sopra siano emanati
contemporaneamente, onde evitare continue incertezze su chi insegna cosa. Ci si
augura comunque che vengano prese in esame le problematiche inerenti al periodo
transitorio, in attesa cioè del compimento del percorso formativo abilitante per
le nuove classi di concorso.
6) Nella
prospettiva delle possibili convenzioni tra Licei e Conservatori si pongono
alcune questioni relative al differente stato giuridico-amministrativo dei
docenti delle due Istituzioni, differenze che potrebbero generare successivi
contenziosi, anche di natura sindacale, tali da pregiudicare il buon andamento
didattico. In particolare alcune problematiche riguardano: come configurare la
partecipazione dei docenti ai rispettivi organi collegiali? come conciliare il
‘monte ore’ degli insegnanti di Conservatorio (anche in relazione alla normativa
relativa al permesso artistico) con l’orario settimanale del Liceo?
7)
In relazione all’art. 2 comma 5, è ipotizzabile che, in presenza di studenti che
abbiano raggiunto precocemente livelli di eccellenza (per es. strumentale o
compositivo) i Conservatori possano attivare, in convenzione con i Licei
musicali e coreutici, dei percorsi integrativi o sostitutivi anticipando Crediti
Formativi Accademici relativi ai Corsi di I livello?
Proposte
Coerentemente con quanto
espresso sopra è possibile formulare alcune proposte:
1) portare a
compimento quanto previsto dalla legge 508 con l’immediata emanazione dei
decreti applicativi ivi previsti;
2)
pubblicazione da parte del Ministero dei dati e delle valutazioni relative alla
sperimentazione dei Licei musicali;
3)
potenziamento delle SMIM sia nel numero che nella distribuzione territoriale, in
quanto vanno considerate come tassello indispensabile per l’accesso ai Licei
musicali e coreutici; come pure, in relazione alla presenza di SMIM e di
istituzioni AFAM nel territorio, attivazione del maggior numero di Licei
musicali e coreutici;
4)
evidenziare, tra i criteri per l’attivazione del Liceo musicale e coreutico,
quello legato alla presenza numerica delle SMIM su base provinciale;
5)
in vista della revisione delle indicazioni nazionali per il curricolo, si
predispongano delle azioni di monitoraggio (per esempio attraverso l’istituzione
di una commissione su base territoriale) per la verifica delle correlazioni tra
i programmi di studio delle SMIM, dei Licei musicali e coreutici e delle
Istituzioni AFAM;
6)
revisione del piano orario del Liceo musicale in base alle Indicazioni sui
contenuti e sugli obiettivi;
7)
si sottolinea l’opportunità dell’emanazione simultanea dei decreti relativi al
riordino dei Licei, alle indicazioni su contenuti e obiettivi, alle nuove classi
di concorso, al regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti ai fini
dell’attivazione in tempi rapidi dei percorsi abilitanti in particolare di
quelli relativi alle nuove classi di concorso.
Documento a cura della
commissione composta da:
Luigi Fontana, Gabriele Giacomelli, Fabrizio Giovannelli, Paola Lenzi, Fabio
Lombardo, Mario Piatti |